ASL5 La Spezia, un partner strategico per SInISA
Nella seconda puntata della terza stagione di Qui Talk, Emanuela Folliero ha incontrato il Dott. Paolo Cavagnaro, Direttore Generale ASL5 La Spezia, per parlare della fase di sperimentazione di SInISA che prenderà il via sul territorio del Levante ligure, progetto volto a realizzare un Sistema Integrato di Screening Genetico (con programmi di screening su larga scala), basato sulla predizione delle malattie emato-oncologiche e cardiovascolari nella popolazione adulto/anziana, utilizzando sistemi di NGS (Next Generation Screening) e tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale e la cybersecurity.
Ma quali sono i benefici attesi da questa sperimentazione? “Innanzitutto, una crescita culturale del personale sanitario. Oggi l’aggiornamento è fondamentale e le nuove ricerche e le nuove acquisizioni vanno spesso più veloci della nostra capacità di apprendimento, per cui è giusto informare tutti, non solo gli specialisti ma anche chi vive il contatto quotidiano con il cittadino. Indubbi, poi, i vantaggi nel caso questi studi che ci sono già stati vengano confermati, riuscendo ad aiutare a prevenire e a curare precocemente le malattie”.
Da cosa nasce l’interesse della ASL5 La Spezia per SInISA?
“Il progetto nasce nel contesto della regione Liguria, la regione con il tasso di invecchiamento più alto d’Italia, siamo ormai al 30% della popolazione ultrasessantacinquenne. È un progetto molto importante di prevenzione perché per la prima volta, sul nostro territorio, viene inserito il tema della genomica intesa come possibilità di avere dei risultati che possono aiutare i sanitari in un’attività più efficace di prevenzione, in questo caso di malattie ematoncologiche e cardiovascolari. La genomica oggi è all’attenzione degli studiosi proprio per questa possibilità di fare prevenzione, aiutare nella diagnosi e definire terapie personalizzate. Questo è possibile grazie alla genomica, che si interessa del genoma umano in toto, insieme alla bioinformatica, ovvero l’aiuto di grosse banche dati che possono supportare i risultati”.
Qual è il ruolo dei medici di base?
“È fondamentale il ruolo ricoperto dai sanitari, dai medici di medicina generale nello specifico. È stata organizzata con i medici di medicina generale una giornata di formazione e di aggiornamento scientifico in merito a questo progetto, che si svolgerà il 30 novembre. È giusto che i medici di medicina generale, anche se non svolgono nei loro studi l’attività di profilazione genomica, sappiano che cos’è ed è importante che possano dare un loro contributo scientifico allo sviluppo di queste ricerche. Tutto parte da un semplice prelievo del sangue. Ai pazienti che eseguono un emocromo verrà chiesto il consenso a utilizzare una provetta per fare questa profilazione”.
A che punto è la fase di sperimentazione?
“Per quanto riguarda la nostra struttura siamo pronti. L’ASL5 La Spezia, prima con il direttore del laboratorio e con l’ematologo, e poi con i medici di medicina generale ha già organizzato concretamente come eseguire questi prelievi. Agiremo nella quotidianità! Per arrivare ad ottenere dei risultati concreti bisognerà fare almeno 5mila prelievi. Va sottolineato che questi soggetti sono persone che oggi stanno bene e che non necessariamente si dovranno ammalare, ma la ricerca va avanti attraverso questi piccoli passi”.
Il progetto sta realizzando e configurando il sistema integrato a supporto di questa campagna di Screening; allo stesso tempo, lo studio clinico è in fase di approvazione del Comitato Etico Regionale. A livello operativo la partenza è prevista entro i primi mesi del 2025.
SInISA è un progetto finanziato dalla Regione Liguria – Bandi FESR 2021-2027. Fa capo a un consorzio di aziende che vede come capofila Dedalus Italia S.p.A., la quale si affianca a Leonardo S.p.A., Genartis srl, VIS – Virtual Immersions in Science (Gruppo ETT S.p.A.), Rulex Innovation Labs Srl, CherryChain srl, ASL5 La Spezia e Università di Genova (DIMES – Laboratorio di Immunologia Molecolare e Centro Strategico SRV).