Ematopoiesi clonale: capire il rischio per prevenire

Cos’è l’ematopoiesi clonale e perché negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione clinica su questo fenomeno?
Con il seguente video capiamo il contesto e il razionale su cui si basa il progetto SInISA.

A partire dai 50 anni, nelle cellule del sangue può comparire un fenomeno noto come ematopoiesi clonale, per cui alcune cellule staminali ematopoietiche del midollo osseo acquisiscono mutazioni somatiche in geni specifici.
Negli ultimi anni l’attenzione clinica è cresciuta perché la presenza di ematopoiesi clonale è associata a un rischio aumentato di sviluppare nel tempo neoplasie ematologiche, come le leucemie mieloidi, e anche malattie cardiovascolari.

È importante sottolineare che la correlazione tra le mutazioni che il progetto SInISA si propone di identificare e lo sviluppo di leucemia acuta mieloide (LAM) non corrisponde a una diagnosi precoce, ma indica semplicemente un aumento del rischio di svilupparla.

Ciò che può rivelarsi di grande valore è la possibilità di identificare con anni di anticipo una combinazione di mutazioni che segnali un rischio aumentato di sviluppare la LAM.

Questo consentirebbe, in prospettiva, di individuare soggetti a rischio e di monitorarli nel tempo, aprendo la strada a strategie di prevenzione mirata o a interventi precoci più efficaci.

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