“La fase di follow-up” – Dott.ssa Francesca Olcese, Dirigente Medico ASL 5 S.C. Oncologia, Ospedale Sant’Andrea La Spezia

Il progetto SInISA effettuerà una sperimentazione presso il territorio della ASL5 Ligure, con l’obiettivo di verificare e valutare sia il modello, sia l’infrastruttura tecnologica a supporto, con ambizione di includere nello studio circa 10.000 di pazienti nel range di età 50-80, con la previsione di arrivare a sequenziare almeno 200 pazienti.
La campagna di screening si baserà su due fasi di analisi della popolazione presa in esame, ma anche su una campagna di comunicazione chiara e innovativa.
Nella fase 1, l’ASL5 raccoglierà circa 10.000 campioni di sangue coinvolgendo una popolazione dai 50 agli 80 anni. Nella seconda, invece, verranno identificati i possibili soggetti a rischio con approfondimento della loro situazione clinica.

La fase di follow-up

“La fase 2 del progetto di screening comporterà il follow-up, cioè il controllo longitudinale dei pazienti portatori di mutazioni ad alto rischio di evoluzione in neoplasie mieloidi” spiega la Dott.ssa Francesca Olcese, Dirigente Medico Ematologa ASL 5 S.C. Oncologia, Ospedale Sant’Andrea La Spezia. “ASL5 si occuperà di comunicare il risultato dell’esame in maniera molto semplice e lineare, dando sempre un significato sicuramente scientifico, ma commisurato anche al livello culturale del paziente. Il messaggio che dovrà passare è che essere portatori di una mutazione non vuol dire essere malati, ma entrare in un programma di controlli periodici con una cadenza differente, individualizzata a seconda dei livelli dell’emogramma della persona, ed essere seguiti per valutare se, nel lungo periodo, ci sarà o meno un’evoluzione in neoplasie mieloidi”.

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